Con l'art. 75 del D.Lgs.n. 276/2003 (sostituito dall'art. 18, comma 1, D.Lgs. 6 ottobre 2004, n. 251), è entrata in vigore la certificazione dei contratti di lavoro.
Con tale innovativo istituto del diritto del lavoro italiano, il legislatore ha inteso creare uno strumento idoneo finalizzato a due obiettivi principali:
1. la riduzione del contenzioso in materia di qualificazione di tutti i contratti di lavoro, nonché dei contratti di associazione in partecipazione e di appalto disciplinati dal codice civile;
2. l'assicurazione di un adeguato grado di certezza al contratto, fonte del rapporto di lavoro.
Gli effetti della certificazione sono importanti, oltre che sul piano della certezza del diritto, anche su quello della resistenza del contratto in caso di controversia, in quanto la certificazione dispiega i propri effetti verso i terzi (enti previdenziali compresi) e previene il contenzioso giudiziale in materia di qualificazione del rapporto.
Con la legge 183/2010 il Legislatore, a conferma del riconoscimento di interlocutore qualificato, affida, alle Commissioni di certificazione, conciliazione ed arbitrato dei Consulenti del Lavoro, anche la rilevante funzione c.d. "conciliativa".
- Entrambe le procedure (certificazione e conciliazione), avvengono con un iter procedimentale semplice e veloce.