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Rag. Giovanni Zarcone

Consulente del Lavoro

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La Pensione

Dalla decisione di se e come investire il proprio trattamento di fine rapporto dipenderà la qualità della propria vecchiaia, almeno dal punto di vista strettamente economico. E sono i lavoratori più giovani, quelli interessati dal metodo contributivo, ad essere chiamati direttamente in causa. I lavoratori più anziani, a cui si applica il metodo retributivo, non sono particolarmente interessati dalla normativa. Infatti considerando che alla data del 31/12/1995 avevano un'anzianità contributiva di 18 anni, al 31/12/2006 ne hanno 29 e quindi si ritrovano vicino alla pensione.

La scelta della previdenza complementare non porterà loro particolari benefici.

Il criterio di calcolo della pensione varia a seconda dell'anzianità contributiva maturata dal lavoratore al 31 dicembre 1995.

In base all'anzianità contributiva, si applica:

1) il sistema retributivo, per coloro che al 31 dicembre 1995 avevano un'anzianità pari o superiore a 18 anni;

2) il sistema misto (retributivo e contributivo), per   coloro che al 31 dicembre 1995 avevano un'anzianità inferiore ai     18 anni;

3) il sistema contributivo, per coloro che sono stati assunti dopo il 31 dicembre 1995.



Sondaggio

Che ne pensa delle norme sui contratti a termine e sui contratti di somministrazione contenute nel decreto dignità?

  • Non è uno strumento utile per la lotta alla precarietà — 15 voti (53%)
  • E’ uno strumento utile per la lotta alla precarietà — 7 voti (25%)
  • Non ho le idee chiare — 4 voti (14%)
  • Si rischia di aumentare il contenzioso e il ricorso a forme di lavoro sommerso — 2 voti (7%)